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MT #01- I Finnegans - Non sono come tu mi vuoi

by I Finnegans

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1.
Ciarlona 02:44
E fermati dai fa freddo lo sai ti svuoti di me non piangi che fai Ma lascia stare i danni miei o quelle cose che ti accompagnano davanti a tutti i pensieri miei o dietro a un treno che non si fermerà She is going to London E come fuoco mi brucerà She is going to London (tarataratata)
2.
È stato brutto tipo un incidente per le intenzioni che provo oramai semplicemente non penso più a niente o penso troppo e nemmeno lo sai Come mi vuoi, come mi vuoi come tutte le rane allo zoo Come mi vuoi, come mi vuoi come se nulla rimane tra noi È stato brutto tipo un incidente per le emozioni che provo oramai semplicemente non penso più a niente o penso troppo e nemmeno lo sai Come mi vuoi, come mi vuoi come se nulla rimane tra noi Come mi vuoi, come mi vuoi come tutte le rane allo zoo Ti devo tutto tipo un assistente e già lo sai che parteciperò alla tua fine al nulla di fatto che io sentivo e provavo per te indosso il lutto come una collana che mi avvicina e allontana però se dici il falso io poi ti scongiuro ah, dimmi di no Sempre con quella faccia di chi non si è mai lasciato andare, mi guardi e poi mi elenchi tutto quello che ti ho fatto di male e vieni via, e vieni via e vieni via scambiando insicurezze per menzogne, per crudeltà e per un pozzo di tristezze immonde non sei più mia, non sei più mia Carabiniere che mi giri con la faccia al muro e che mi incontri sempre in questo buco per questa via, per questa via per questa via accolgo ancora mille insicurezze che mi riportano a lei percosso è andata via, è andata via.
3.
Fuori di me 02:49
Esco un po’ da me e ritrovo te che parli bene di me che parli male di me, ma non con me Esco un po’ da me e mi dissocio si con la parte di me che parla male di me E vado fuori di me! e anche se non piaccio a tutti non sono un paraurti io vado fuori di me Esco un po’ da me, parlerò con te Come quando tu mi hai detto “prendi tutto il resto, liberami casa e poi lascia qui lo specchio”, oppure pensi ancora a quella cicatrice che ti fa parlare di me E anche se non piaccio a tutti non sono un paraurti io vado fuori di me Tu prova a stare con me, e anche se i sogni son brutti, no, non piacciono a tutti io vado fuori di me.
4.
Solo 02:41
Tu calcoli spazi a metà surrealismo alla Duchamp metafora di spazialità moda di vent’anni fa Solo per farmi sentire Solo per farmi sentire... Solo (mode vecchie) solo (cosa metti) Il sale non basterà a curarmi le ferite inflitte dalla realtà sangue di santi a venire Solo per farmi sentire Solo per farmi sentire... Solo (mode vecchie) solo (cosa metti) Solo per farmi sentire, solo per farmi sentire Morire solo
5.
Crescimi, fammi uscire un po’ anche se è vero che fuori c’è il diavolo. Soldi fai, fendi le tende per coprire i volti di chi non rispetti mai Sembrava un sogno, un alligatore mi diceva “portami via con te, che fino a qua io lo sento il male che fa” Distruggimi, competitività anche se fingi, dai, che cosa cambierà, che cosa cambierà. Sembrava un sogno, un alligatore mi diceva “portami via con te, che fino a qua io lo sento il male che fa, che fino a qua io lo sento il male che fa”
6.
Bombardieri su Beirut, e nemmeno le parole riusciranno mai a spiegare cosa provo per amore Era tardi credevo, e nemmeno tu mi ascolti fra le storie di risparmi e le tombe dentro al cuore Fai finta che piova fango leggero tra rintocchi ed esplosioni schiva pioggia di metallo maledetta sensazione Cosa dici di Beirut e di questa situazione a tentar la stessa sorte gioca a soldi con la morte Ti hanno mai detto che a Kabul il mare non c’è Pensiero facile che si svuota dentro me Ti hanno mai detto... Pensiero facile... Fai finta che... parla di me... Respira se...
7.
Madagascar 03:19
Un giornale pieno di foto di persone morte o vive. Un biliardo immerso nel vuoto e il pavimento mi sorride. Un divano avvolto nel fuoco. Manifesti e foto di classe in cui sono venuto male. Come tu mi vuoi, pirotecnico sopra di te come tu mi vuoi, in extrasistole anche per te come tu mi vuoi, rubo i pettini alle tue bambole come tu mi vuoi, con te Schibidapdudappapa-ua e lo sguardo rivolto a te (x2) Un bacio (ei) avvolto nel fango. Raccogli i fili d’erba per rivenderli al mercato. Forse tu mi vuoi pirotecnico sopra di te cerco il vuoto in noi, un’extrasistole che cresce in me ma se tu lo vuoi, rubo i pettini alle tue bambole solo tu mi vuoi con te.
8.
Mi asciugo con i difetti che tu mi hai fatto vedere è solo un mare nero arrivato a far paura Non riesco ad apparire e i difetti me li hai detti tu nervi e tachicardia ed il sangue non lo versi più Me l’hai detto tu Me l’hai detto tu Me l’hai detto tu che “Non riesco ad apparire come sono perché non ho visto più il sale in te che è tardi ad arrivare quando muoio dalla drum and bass ai Sonic Youth”
9.
Meduse 07:24
Sulla spiaggia intorno a me ci son solo meduse quanta vita in torno a me ma quanta calma intorno a me acquavite o acqua chiara cerco solo te tra le alghe e trai rifiuti immersi nel mare Calliope tu mi vuoi, Calliope tu mi vuoi, Calliope tu mi vuoi (tu mi vuoi...) Acquavite o acqua chiara cerco solo te Tra le alghe e tra i rifiuti immersi nel mare Calliope tu mi vuoi, Calliope tu mi vuoi, Calliope tu mi vuoi (tu mi vuoi...) Appartenere solo per poco ad un mondo di qualcun altro Un'altra volta per l’ennesima volta sulla spiaggia tra le meduse.

about

Una negazione che punta all'autodeterminazione, perché talvolta agli occhi di una società apatica più di "quello che si è" a definirci è "quello che non siamo". Accettarlo porta a una autodeterminazione che passa anche per una solitudine interna. Una solitudine non negativa, anzi rigenerativa, feconda e salvifica.
Le meduse sulla spiaggia ritornano acqua e innescano il ciclo che genera il mare, il quale porterà sempre altri esemplari sulla medesima riva in un continuo errore di circolo ridondante. Mutare noi stessi non porta all'epilogo scontato di accettazione da parte della massa; talvolta è l'opposto, l'accettazione profonda di quello che non siamo porta alla solidificazione dei rapporti di chi rimane. I Finnegans hanno agito e ora aspettano la vostra reazione, non conta la portata ma solo l'intensità della risposta. Un'autoaffermazione sfacciata diretta alla mode vecchie, riproposte come nuove, anche in questo caso in un eterno errore di circolo ridondante. Natura e società che si copiano in una continua riproposizione della realtà. Realtà distrutta da I Finnegans che escono di casa portandosi solamente un completo intimo sotto il cappotto, dirigendosi a lavoro e sperando
che il capo non si accorga di quanto siano sexy. I Finnegans, un'altra volta, per l'ennesima volta, non sono come tu li vuoi

credits

released May 5, 2023

Alessandro Biesuz: Basso, Cori
Francesco Redaelli: Chitarra elettrica, chitarra 12 corde, Sintetizzatori, Voce, Cori
William Scorza: Batteria, Percussioni, Cori
Riccardo Zappa: Chitarra elettrica, Cori

Giulio Guidotti: Trombone in “Fuori di Me”
Ruggero Pelà: Violino in “Meduse”
Valerio Visconti: Voce in “Fuori di Me”

-
Registrato e Mixato presso il Bleach Recording Studio, Gittana (LC, Italy)
by Andrea Maglia, Carmelo Gerace

Mastering presso Outside Inside Studio, Treviso (Italy)
by Matt Bordin

-
Copertina realizzata da Marta Pianta (PLENS) su una foto di Luca Secchi (Oni Baku)

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